Faida di Gioia Tauro, tre arresti per l'omicidio di Francesco Bagalà

arresto carabinieri500Nella mattinata odierna a Gioia Tauro (RC), Novara e Parma, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa in data 15 Giugno 2018 dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, nei confronti di Giuseppe Brandimarte, di 47 anni, Alfonso Brandimarte, di 41 anni (entrambi già detenuti) e Davide Gentile, di 29 anni, in quanto ritenuti responsabili in concorso tra loro ed a vario titolo dell'omicidio mediante colpi d'arma da fuoco di Francesco Bagalà, avvenuto nella notte del 26 dicembre 2012 a Gioia Tauro, con l'aggravante di aver commesso il fatto con metodo mafioso ed al fine di costituire ed affermare la posizione della cosca Brandimarte nel panorama della criminalità organizzata di Gioia Tauro.

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L'odierno provvedimento cautelare giunge all'esito di una complessa e puntuale attività d'indagine svolta dai Carabinieri di Gioia Tauro sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e la direzione del Sostituto Procuratore Francesco Ponzetta della Direzione Distrettuale Antimafia Reggina che, nel ricostruire i fatti di sangue che hanno segnato la cruenta faida, avvenuta nel biennio 2011-2012 a Gioia Tauro, tra le locali famiglie di 'ndrangheta dei Priolo – Piromalli, da un lato, e Brandimarte, dall'altro, è riuscita a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati quali mandanti ed esecutori materiali dell'omicidio di Francesco Bagalà, collocando l'evento omicidiario come una vendetta per il tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, avvenuto a Gioia Tauro il 14 dicembre 2011.

In particolare, le indagini, che si sono avvalse dell'analisi dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati collocati nelle vie del centro di Gioia Tauro, del contenuto di intercettazioni telefoniche ed ambientali, confluite anche da altri procedimenti penali in atto all'epoca dei fatti, nonché delle propalazioni rese nel tempo da diversi collaboratori di giustizia, hanno permesso di accertare che nella notte del 26.12.2012, un commando composto da Alfonso Brandimarte e dal nipote Davide Gentile, dopo aver seguito l'autovettura con a bordo Francesco Bagalà, l'aveva affiancato esplodendo complessivamente sei colpi d'arma da fuoco cal. 38, due dei quali lo colpivano mortalmente al torace ed al volto.

L'omicidio, come è emerso nel corso delle indagini, sarebbe stato premeditato e pianificato da Giuseppe Brandimarte in risposta al tentato omicidio commesso ai suoi danni da Priolo Giovanni, padre di Vincenzo, a sua volta ucciso l'8 luglio 2011 da Vincenzo Perri, quest'ultimo nipote di Michele Brandimarte , e da Francesco Bagalà.

Gli arrestati, al termine degli adempimenti di rito, sono stati associati presso le Case Circondariali di Novara, Parma e Palmi e messi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria in attesa dell'interrogatorio di garanzia.